IL NUMERO DA CHIAMARE:
In caso di incidente in montagna o in grotta richiedere all’operatore del 118 (o del 112) l’attivazione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS).
COME RICHIEDERE SOCCORSO
In caso di necessità la chiamata di soccorso deve avvenire tramite il Numero di emergenza sanitaria 118 (in via prioritaria) o il Numero unico di emergenza Europeo 112 comunicando con chiarezza queste informazioni:
- Da dove si sta chiamando (specificando all’operatore che ci si trova in montagna o in grotta).
- Il numero di telefono da cui si sta chiamando; il telefono non deve mai essere abbandonato (se la chiamata dovesse interrompersi è importante che il telefono venga lasciato libero per consentire alla Centrale operativa di richiamare).
- L’esatta località dove è ubicata l’area da cui si sta chiamando (Comune, Provincia o sicuramente un riferimento importante di ricerca rilevabile sulla cartina).
- La propria posizione se in possesso di altimetro (opportunamente tarato) o GPS;
- Indicazioni in merito a cosa è visibile dall’alto (pendio, bosco, cima, rifugio, ecc.).
- Cosa è successo;
- Quando è successo;
- Quante persone sono state coibnvolte nell’incidente;
- Le proprie generalità (fondamentali);
- Le condizioni evidenti della/e persona/e coinvolta/e: difficoltà respiratorie, coscienza, perdita di sangue, traumi visibili, ecc.;
- L’esatta posizione del ferito (se seduto, se disteso supino, se disteso prono, se appeso, ecc).
È indispensabile rispondere in maniera completa alle domande dell’operatore che avvia l’intervento di soccorso e raccoglie dati fondamentali per l’ottimizzazione dell’intervento stesso.
CONSIDERANDO CHE L’INTERVENTO IN MONTAGNA PUO’ EFFETTUARSI CON O SENZA L’AUSILIO DELL’ELICOTTERO E’ BENE INFORMARE L’OPERATORE IN MERITO A:
- Tempo impiegato a piedi dall’automezzo al luogo dell’evento;
- Condizioni meteo sul posto;
- Condizioni del terreno;
- Presenza di vento;
- Visibilità sul posto;
- Presenza nell’area dell’evento di fili a sbalzo, funivie, linee elettriche ecc.
È fatto obbligo a chiunque intercetti una chiamata di soccorso avvisare tempestivamente la Centrale operativa del Soccorso alpino e speleologico.
INTERVENTO CON L’ELICOTTERO
Quando esistono le condizioni metereologiche ed ambientali che ne permettono l’operatività e la gravità dell’infortunato ne giustifica l’utilizzo, l’intervento di soccorso è effettuato con l’impiego dell’elicottero.
L’arrivo dell’elicottero sul luogo dell’evento pone dei problemi di comportamento e di comunicazioni che devono essere conosciuti da chi assiste l’infortunato. Di regola la possibilità di parlare via radio con l’équipe di volo è riservata ai tecnici specialistici. Si rende quindi particolarmente interessante l’adozione di semplici segnali visivi convenzionali ed internazionali, che permettono le comunicazioni essenziali. Una sola persona assume la funzione di comunicatore, e si pone con le spalle al vento e rimane fermo durante l’avvicinamento dell’elicottero.
Quando il pilota si appresta ad atterrare il segnalatore si accuccia a terra e rimane immobile. Tutti gli altri presenti si allontanano dal luogo del soccorso. L’intervento dell’elicottero in montagna avviene in condizioni da considerarsi sempre ad elevata criticità, pertanto, è opportuno che tutti conoscano alcune semplici regole di comportamento per agevolare, o perlomeno non intralciare, le operazioni di soccorso.
Se il terreno lo permette l’elicottero effettuerà una manovra di atterraggio: questa operazione può avvenire solo in zone lontano da teleferiche, linee elettriche, piante ed altri ostacoli. La zona di atterraggio deve altresì essere ben individuabile dall’alto. In tal caso le persone presenti sul luogo dell’evento devono:
- sgombrare il luogo da zaini, indumenti e tutto ciò che può volare via;
- allontanarsi dal luogo dell’atterraggio mettendosi in posizione di sicurezza;
- tenere i bambini per mano ed i cani al guinzaglio;
- rimanere fermi senza allontanarsi e tanto meno avvicinarsi all’elicottero durante e dopo la manovra;
- per nessun motivo ci si avvicina all’elicottero dalla parte posteriore;
nonostante le indicazioni che vengono date sarà il pilota a decidere il luogo di atterraggio e la manovra da effettuare.
Quando il terreno non permette l’atterraggio, il pilota può decidere di avvicinarsi al luogo dell’incidente adottando una manovra di volo stazionario (Hovering); l’elicottero si mantiene fermo a poca distanza dal terreno, a volte appoggia un solo pattino. La manovra risulta particolarmente delicata ed impegnativa per il pilota che deve mantenere l’elicottero in equilibrio precario; lo sbarco dei soccorritori e l’imbarco dell’infortunato devono avvenire con la massima delicatezza ed in perfetta sintonia sotto l’autorizzazione del personale di volo. Nessuno e per nessun motivo deve avvicinarsi all’elicottero specialmente nella zona posteriore e nella parte alta del pendio dove le pale possono girare a pochissima distanza dal terreno.
Su terreno verticale o in situazioni dove non è possibile adottare manovre di atterraggio o di hovering, viene impiegato il verricello. Dall’elicottero posto con volo stazionario sulla verticale del luogo dell’incidente, viene calato il tecnico del soccorso alpino che, valutata la situazione, sarà raggiunto con la stessa modalità dall’équipe sanitaria. Anche in questo caso nessuno deve avvicinarsi alla zona dove opera l’elicottero; sarà il tecnico di soccorso alpino a chiedere se e come collaborare per le operazioni di soccorso.
SEGNALI CON L’ELICOTTERO
- Sì (YES) – Per comunicare con un elicottero a vista le persone a terra devono alzare entrambe le braccia – in modo da rassomigliare ad una lettera Y – per indicare “Sì, abbiamo bisogno di aiuto”
- No (NO) – Per comunicare con un elicottero a vista le persone a terra devono alzare un braccio ed abbassare l’altro – in modo da rassomigliare ad una lettera N – per indicare “No, non necessitiamo di aiuto”
Questo è particolarmente importante per l’equipaggio dell’elicottero in quanto può rapidamente distinguere le persone in difficoltà da altri gruppi presenti nella zona.
SEGNALI DI EMERGENZA INTERNAZIONALI IN ZONE D’OMBRA
Quasi tutte le chiamate di soccorso ormai giungono attraverso i cellulari, ma spesso ci si può trovare in zone d’ombra, in questo caso è bene conoscere quali siano i segnali internazionali di soccorso:
- CHIAMATA: lanciare sei volte in un minuto (ovvero uno ogni dieci secondi) un segnale ottico o acustico (fischio, grida, torce elettriche, specchi di segnalazione, ecc.). Ripetere i segnali dopo un minuto.
- RISPOSTA: lanciare tre volte in un minuto (uno ogni venti secondi) un segnale ottico o acustico (fischio, grida, torce elettriche, specchi di segnalazione, ecc.).