CAI Vigo di Cadore

Club Alpino Italiano

sezione di Vigo di Cadore

 

«vedrai che qualcosa faremo!!!»

Altavia dei Forti dell’Oltrepiave

Il territorio d’Oltrepiave, con i Comuni di Vigo e Lorenzago di Cadore “uniti e separati” dai torrenti Piova e Romotoi, nasconde una varietà incredibile di ambientazioni, natura, panorami, storia. L’idea di un’altavia che attraversa tutto questo territorio nasce dalle sezioni CAI dei due paesi per far conoscere al meglio i segreti della “montagna vissuta”, dove un secolo fa si costruivano i forti e trincee, dove i contrabbandieri trovavano una via sicura verso il Friuli, dove pascolano ancora gli animali, dove è possibile restare soli e in silenzio a contemplare il panorama unico e la natura selvaggia.

Il percorso, che congiunge idealmente i forti del Monte Tudaio e del monte Miaron, attraversa gran parte di questo territorio. Con punti di appoggio quali il bivacco Spagnolli, il rif. Tenente Fabbro, il bivacco Vaccari, può essere percorso completamente in 3-4 giorni; in alternativa, è strutturato in modo da essere un contenitore di 8 percorsi più brevi ad anello, percorribili in giornata, che messi insieme vanno a coprire l’intera altavia. Seguono le descrizioni dei singoli 8 anelli con, tracciata e scritta in blu, la parte relativa al percorso completo dell’altavia.

Dislivelli: i sentieri andata-ritorno (A/R) riportano il dislivello positivo e il dislivello negativo della sola ascesa, mentre i sentieri ad anello (AN) riportano il dislivello positivo e il dislivello negativo del giro completo.
Durate: i sentieri andata-ritorno (A/R), essendo percorribili in entrambe le direzioni, riportano separatamente la «durata andata (A)» e la «durata ritorno (R)», mentre i sentieri ad anello (AN) riportano invece la «durata totale» del giro completo.

 

ESCURSIONISMO:

ESCURSIONISMO PER ESPERTI CON ATTREZZATURE - FERRATE:

ESCURSIONISMO IN AMBIENTE INNEVATO CON RACCHETTE DA NEVE:

ALPINISMO - ARRAMPICATA SU ROCCIA:

T = turistico

EEA-F = ferrata Facile

EAI-F = escursionismo in ambiente innevato Facile

UIAA I = Primo grado

E = escursionistico

EEA-PD = ferrata Poco Difficile

EAI-PD = escursionismo in ambiente innevato Poco Difficile

UIAA II = Secondo grado

EE = escursionisti esperti

EEA-D = ferrata Difficile

EAI-D = escursionismo in ambiente innevato Difficile

UIAA III = Terzo grado

EEA-MD = ferrata Molto Difficile

UIAA IV = Quarto grado

EEA-ED = ferrata Estremamente Difficile

UIAA V = Quinto grado

UIAA VI = Sesto grado

UIAA VII = Settimo grado

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MAPPA INTERATTIVA


LE TAPPE

DATI TECNICI

Partenza:
Piniè (Ristorante Pino Solitario)
Tipologia:
Anello
Arrivo:
Piniè (Ristorante Pino Solitario)
Lunghezza:
12,11 km
Quota di partenza:
883 m
Tempo di percorrenza:
6 h 30’
Quota di arrivo:
883 m
Difficoltà percorso:
EEA-PD
Quota massima:
2133 m
Difficoltà percorso innevato:
EAI-D
Quota minima:
881 m
Livello esposizione cadute:
Medio +++
Dislivello positivo:
+1358 m
Escursione adatta al cane:
No
Dislivello negativo:
-1358 m
Stato:
Percorribile

DESCRIZIONE ITINERARIO

Prima del ristorante «Chalet al Pino Solitario» di Piniè, si prende la sterrata che sale nel bosco sulla destra verso «Sentiero dei Mede». Dopo circa 1 km si oltrepassa il canale detritico del Giao de Ciariè e si continua a salire, ignorando il bivio per Pramossei, fino a trovarsi su un tratto di ghiaione non troppo stabile (seguire ometti e bolli rossi). Tra i mughi compaiono i primi tre tratti ferrati con cavo fisso. La salita non molla mai e, tra panorami mozzafiato e mughi, ci si trova su una breve cengia un po’ esposta attrezzata con cavo fisso, e infine sull’ultimo tratto attrezzato, più lungo, che risale a zig-zag. Si arriva alla cinta muraria del forte e quindi alla cima, dove ci si trova di fronte allo storico manufatto militare, che costituisce anche un bellissimo balcone panoramico su Cadore e Comelico. Il percorso di ritorno scende a tornanti per oltre 8 km attraversando alcune gallerie e costeggiando numerose opere militari visitabili lungo la mulattiera con segnavia CAI 339 costruita nel 1910 per agevolare la costruzione del forte che domina la cima del monte. Appena prima dell’alveo del “Rin de Soandre” è possibile prendere una breve deviazione sulla propria destra che porta in pochi minuti alle opere militari “Vallo alpino del Littorio”, altrimenti si prosegue per qualche minuto fino a ritornare al punto di partenza.

DIFFICOLTÀ

Strada sterrata, sentiero nel bosco, ghiaione, passaggi su funi fisse (alcune un poco esposte – consigliato kit da ferrata), sentiero tra i mughi. Percorso in salita lungo il sentiero dei Mede lungo, ripido e faticoso; percorso in discesa lungo la mulattiera con tratti piuttosto ripidi per metà percorso, poi con pendenza più dolce e costante.

NOTE

Fino a primavera inoltrata la neve ostruisce le gallerie della mulattiera  rendendola anche pericolosa per il rischio valanghe. Si consiglia una torcia per visitare le opere militari. Nel 2023 qui è stato inaugurato il bivacco Da Rin Chiaurei (sempre aperto).

DATI TECNICI

Partenza:
Laggio (Bar Triestina)
Tipologia:
Anello
Arrivo:
Laggio (Bar Triestina)
Lunghezza:
11,74 km
Quota di partenza:
932 m
Tempo di percorrenza:
2 h 45’
Quota di arrivo:
932 m
Difficoltà percorso:
EE
Quota massima:
1561 m
Difficoltà percorso innevato:
EAI-D
Quota minima:
925 m
Livello esposizione cadute:
Medio
Dislivello positivo:
+827 m
Escursione adatta al cane:
No
Dislivello negativo:
-827 m
Stato:
Percorribile

DESCRIZIONE ITINERARIO

L’anello parte e arriva a Laggio di Cadore. Risalendo il sentiero CAI 1328 è possibile godere della ricchezza del sentiero botanico “G. Larese” e del museo a cielo aperto di col Ciampon, con le trincee e gli appostamenti militari recuperati dai volontari di Laggio. Da qui si prosegue salendo per sentiero più difficile verso la chiesetta di S. Daniele e, superato un salto attrezzato di pochi metri, si sale per ripida traccia fino a col de Poeca, punto panoramico straordinario sull’Oltrepiave e sul Centro Cadore. Qui sono visibili i resti della teleferica che serviva il forte del monte Tudaio, partendo da Laggio. Con una ripida discesa seguita da un altrettanto ripida salita si giunge sul col Pramossei, dove sono ben visibili altre trincee; si scende quindi ai Fienili Pramossei, dove arriva anche il sentiero di collegamento dal primo tratto dell’altavia. Proseguendo verso sud-est la stradina passa in località Masoi, punto panoramico d’eccezione, e Zergolon (dove parte il ripido sentiero CAI 329 che porta in vetta al monte Schiavon), fino a Starezza, dove un sentiero sale a sinistra fino a forcella Starezza e al bivacco “G.Spagnolli” a Ciadin Alto, primo punto di appoggio per chi volesse percorrere l’intera Altavia. Per chiudere l’anello rientrando a Laggio si prosegue invece per la strada che scende da Starezza fino al sentiero dei “Crontui” sulla destra, che porta in località “Deine” sulla sentiero CAI 328 che scende in paese.

DIFFICOLTÀ

Tra S. Daniele e Col Poeca vi è un breve tratto attrezzato con corda fissa. Dopo la chiesetta fino a Col Pramossei ci sono tratti molto ripidi.

NOTE

E’ possibile accorciare il percorso e scendere direttamente a Laggio dalla forcella fra Col Poèca e Col Pramossèi (ripido con traccia poco visibile), dai fienili Pramossèi (CAI 1328), poco dopo Masoi (Dopiéto) o da Zergolon (CAI 328).

DATI TECNICI

Partenza:
Sella Ciampigotto
Tipologia:
Anello
Arrivo:
Sella Ciampigotto
Lunghezza:
25,07 km
Quota di partenza:
1789 m
Tempo di percorrenza:
8 h 00’
Quota di arrivo:
1789 m
Difficoltà percorso:
EE
Quota massima:
2283 m
Difficoltà percorso innevato:
EAI-D
Quota minima:
1599 m
Livello esposizione cadute:
Medio +
Dislivello positivo:
+2346 m
Escursione adatta al cane:
No
Dislivello negativo:
-2346 m
Stato:
Percorribile

DESCRIZIONE ITINERARIO

L’anello è il più lungo e impegnativo degli otto; percorribile in giornata da escursionisti esperti ed allenati, può anche essere diviso in due parti vista la presenza di 3 bivacchi lungo il percorso, che permette di compiere il giro completo della catena fra le forcelle Valgrande e Ciadin Alto Ovest. Da Sella Ciampigotto si prende la sterrata con segnavia CAI 332 che porta a F.lla Losco. Qui il CAI 332 sale nel prato di fianco al rudere militare e giunge al bivio di F.lla Camporosso, dove si prosegue su CAI 332 (destra), fra i mughi fino a F.lla Valgrande. Si scende sull’altro versante per ghiaione ripido fino a C.ra “Drota dle Pere” (dismessa), da cui parte una traccia poco visibile, che sale ripida fino a Forcella Malpasso per poi scendere al ricovero Federa Mauria. Si sale verso il Bivacco Ursella-Zandonella, e per ghiaioni fino a Forcella Ciadin Alto Ovest. Qui le rocce lasciano spazio al prato e si scende al Bivacco Spagnolli. Il sentiero CAI 330 continua a scendere fino a Forcella Starezza, dove si devia a sinistra verso il sentiero “de le lavìne” che, dopo il superamento di un colatoio detritico, risale a Forcella Camporosso e quindi, infine, a Sella Ciampigotto, dove è possibile appoggiarsi al rifugio Tenente Fabbro.

DIFFICOLTÀ

Il versante N è molto selvaggio: tratti ripidi e scivolosi con traccia non sempre evidente; la salita a F.lla Malpasso richiede esperienza.

NOTE

Si consiglia di pernottare in uno dei tre bivacchi lasciando al giorno successivo la chiusura dell’anello.

DATI TECNICI

Partenza:
Sella Ciampigotto
Tipologia:
Anello
Arrivo:
Sella Ciampigotto
Lunghezza:
9,75 km
Quota di partenza:
1788 m
Tempo di percorrenza:
5 h 00’
Quota di arrivo:
1788 m
Difficoltà percorso:
EE
Quota massima:
2133 m
Difficoltà percorso innevato:
EAI-D
Quota minima:
1553 m
Livello esposizione cadute:
Basso
Dislivello positivo:
+762 m
Escursione adatta al cane:
Dislivello negativo:
-762 m
Stato:
Percorribile

DESCRIZIONE ITINERARIO

Da Sella Ciampigotto sulla SP 619 si prende il sentiero con segnavia CAI 337 e si scende in Valdescosa. In località La Pissa si va a sinistra lungo il segnavia CAI 338, che attraversa il torrente Piova. Il percorso sale molto ripido per spianare a Casera Doana. A sinistra, continuando a salire oltre le stalle, in prossimità di una forcella erbosa (La Zena) si sale verso Colrosolo, punto panoramico (breve deviazione), prima di proseguire lungo la cresta erbosa che porta a La Sella. Si prosegue fra roccette fino all’attacco del sentiero che sale a Montte Piova e si scende in una valle selvaggia, con traccia poco visibile. Si passa sotto il col di Sola e si raggiunge Pian de La Lasta, dove si attraversa il pendio fino ad uscire nei pressi del vecchio skilift di Sella Ciampigotto.

DIFFICOLTÀ

Da Col Rosolo a Pian De La Lasta la traccia è poco visibile, soprattutto nei mesi con erba alta. L’itinerario è selvaggio e richiede esperienza.

NOTE

Nei pressi di Casera Doana è presente una struttura per bird-watching. Attualmente la Casera non è aperta al pubblico.

DATI TECNICI

Partenza:
San Osvaldo (SP619 prog. km 5+600)
Tipologia:
Anello
Arrivo:
San Osvaldo (SP619 prog. km 5+600)
Lunghezza:
18,03 km
Quota di partenza:
1053 m
Tempo di percorrenza:
7 h 30’
Quota di arrivo:
1053 m
Difficoltà percorso:
EE
Quota massima:
1985 m
Difficoltà percorso innevato:
EAI-PD
Quota minima:
1008 m
Livello esposizione cadute:
Basso
Dislivello positivo:
+1137 m
Escursione adatta al cane:
Dislivello negativo:
-1137 m
Stato:
Percorribile

DESCRIZIONE ITINERARIO

L’anello, piuttosto lungo ed impegnativo, contiene il tratto di altavia che collega Casera Doana al Passo Mauria, antica via dei contrabbandieri verso la Carnia. Dai fienili S. Osvaldo, dopo il ristorante Chalet al Fogher, si scende per stradina sul torrente Piova; da qui prosegue la stradina (sentiero CAI 338), prima dolce poi sempre più ripida per località Dumelle, Costa, Larine, Prà de la Monte; un sentiero continua a salire nel bosco fino ai pascoli di Casera Doana. Dalla Casera il sentiero CAI 336 sale ulteriormente fino a un bellissimo passaggio in quota che termina su un pascolo: attraversando il prato si ritrova il sentiero che scende nel bosco fino al Passo del Landro, per poi risalire sul lato opposto fino al col Pioi e scendere nuovamente per Costa Bordonà fino al confine con la Carnia, sul sentiero CAI 207 che porta a Stabie. Presso i fienili di Stabie, lasciando la stradina che conduce al Passo Mauria, il sentiero CAI 358 riporta a nord verso la val Ciarnera, che scende a ovest a Romotoi, dove una stradina risale fino a Costa per chiudere l’anello.

DIFFICOLTÀ

La salita verso Casera Doana è a tratti molto ripida. A Costa di Salez la strada si interrompe e riprende sull’altro lato del prato (in estate l’erba è molto alta). La traccia che porta da Stabie in Val Ciarnèra è molto deteriorata dalle piene del rio Romotoi.

NOTE

Il tratto fu la via dei contrabbandieri di sale e tabacco verso la Carnia, fu poi scena di combattimenti: a col Pioi vi è una croce a memoria di 4 bersaglieri uccisi dagli Austriaci combattendo durante la ritirata del 1917.

DATI TECNICI

Partenza:
Pelos (ponte sul Piova)
Tipologia:
Anello
Arrivo:
Pelos (ponte sul Piova)
Lunghezza:
15,84 km
Quota di partenza:
758 m
Tempo di percorrenza:
5 h 30’
Quota di arrivo:
758 m
Difficoltà percorso:
EEA-PD
Quota massima:
1461 m
Difficoltà percorso innevato:
EAI-D
Quota minima:
756 m
Livello esposizione cadute:
Medio ++
Dislivello positivo:
+810 m
Escursione adatta al cane:
No
Dislivello negativo:
-810 m
Stato:
Percorribile

DESCRIZIONE ITINERARIO

Partendo da Lorenzago si risale il Piova (sentiero CAI 358) e si entra a destra nella Val dell’Orse e poco più avanti nella forra del Romotoi, un canyon naturale dalle pareti altissime e dalla spettacolarità unica, attrezzato in alcuni tratti ed interamente percorribile. Usciti dal canyon si prosegue lungo il torrente fino a che la traccia di sentiero non raggiunge una stradina sterrata che a sinistra porta ai fienili di Romotoi, a destra sale molto ripida verso Antrecolle, località panoramica fra Colle Audoi e Colle Mezzarazzo. Giunti ad Antrecolle si prosegue a sinistra per trovare la strada militare che scende a destra verso Lorenzago per le località Pecosta, Averto e Mirabello. Da qui si percorre parte del Parco dei Sogni di Lorenzago per tornare sul sentiero CAI 358 e quindi al punto di partenza.

DIFFICOLTÀ

La forra è attrezzata con corde fisse, scalette, pedivelle e un ponte sospeso. E’ raccomandato l’utilizzo di imbrago e kit ferrata. L’uscita dalla forra, su pedivelle infisse nella roccia di fianco a una cascatella, non è agevole per cani o bambini piccoli. La stradina che sale verso Antrecolle è ostruita da diversi alberi schiantati.

NOTE

La gola della forra del Romotoi fu oggetto di studio per la costruzione di una diga, ma la tragedia del Vajont bloccò il progetto.

DATI TECNICI

Partenza:
Castello Mirabello
Tipologia:
Anello
Arrivo:
Castello Mirabello
Lunghezza:
15,15 km
Quota di partenza:
917 m
Tempo di percorrenza:
4 h 30’
Quota di arrivo:
917 m
Difficoltà percorso:
E
Quota massima:
1426 m
Difficoltà percorso innevato:
EAI-PD
Quota minima:
900 m
Livello esposizione cadute:
Basso
Dislivello positivo:
+538 m
Escursione adatta al cane:
Dislivello negativo:
-538 m
Stato:
Percorribile

DESCRIZIONE ITINERARIO

Dal castello Mirabello inizia il “Sentiero del Papa” (sentiero CAI 336) che sale verso il passo della Mauria; il percorso passa per le località Averto, Stabiere, Ciaurutte, Croera, Pupenego e Val de Palù fino a Stabie, dove una carrareccia prosegue verso il passo della Mauria. Dal passo della Mauria si può tornare a Lorenzago imboccando una carrareccia in discesa (la vecchia strada) che più avanti attraversa la strada asfaltata e la raggiunge nuovamente in corrispondenza di una piccola area attrezzata per pic-nic; da qui si prosegue sulla strada per circa 1 km, quindi si imbocca sulla destra una stradina che prosegue fino a Lorenzago e riporta al punto di partenza.

DIFFICOLTÀ

La tappa non presenta particolari difficoltà ed è la più semplice dell’intera Altavia.

NOTE

Il percorso parte dalla villetta che è stata più volte soggiorno estivo di Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e segue alcuni tratti delle loro passeggiate e meditazioni. Attraversa zone molto varie, come le falesie di Croèra e la torbiera di Val de Palù, fino al passo Mauria.

DATI TECNICI

Partenza:
Passo Mauria
Tipologia:
Anello
Arrivo:
Passo Mauria
Lunghezza:
12,10 km
Quota di partenza:
1302 m
Tempo di percorrenza:
6 h 00’
Quota di arrivo:
1302 m
Difficoltà percorso:
EEA-PD
Quota massima:
2171 m
Difficoltà percorso innevato:
EAI-PD
Quota minima:
1299 m
Livello esposizione cadute:
Medio +++
Dislivello positivo:
+1659 m
Escursione adatta al cane:
No
Dislivello negativo:
-1659 m
Stato:
Percorribile

DESCRIZIONE ITINERARIO

Dal Passo Mauria parte la stradina militare con segnavia CAI 325 che sale a tornanti fino al ricovero militare (forte) del monte Miaron. Da qui, lasciando la traccia che raggiunge la vetta del monte, è possibile prendere il sentiero attrezzato “Olivato” che conduce fino al bivacco Vaccari, sotto al Cridola. L’itinerario del sentiero attrezzato “Olivato” si snoda attraverso esposte cenge e canaloni franati che richiedono passo fermo. Superato il sentiero attrezzato, per chiudere l’anello, che gira attorno alla cresta del Miaron, si prende il sentiero CAI 340, si oltrepassa la Forca del Cridola, e con sentiero CAI 348 si scende nella “Val de la Tora” e da qui si torna nuovamente al punto di partenza al Passo Mauria.

DIFFICOLTÀ

Dopo il Forte Miaron si attraversa un breve tratto su ghiaione sdrucciolevole. Il sentiero attrezzato Olivato necessita di imbrago e kit ferrata. Il successivo tratto sale molto ripido fino al bivacco Vaccari. Dopo la Forca del Cridola verso Val de La Tora alcuni tratti sono attrezzati con breve corda fissa.

NOTE

La sez. CAI di Lorenzago ha in progetto la ricostruzione del Bivacco Vaccari (2024).

DATI TECNICI

Partenza:
Piniè (Ristorante Pino Solitario)
Tipologia:
A/R
Arrivo:
Passo Mauria
Lunghezza:
A: 59,83 km
R: 59,83 km
Quota di partenza:
883 m
Tempo di percorrenza:
A: 30 h 00’
R: 28 h 00’
Quota di arrivo:
1302 m
Difficoltà percorso:
EEA-PD
Quota massima:
2171 m
Difficoltà percorso innevato:
EAI-D
Quota minima:
881 m
Livello esposizione cadute:
Medio +++
Dislivello positivo:
+4938 m
Escursione adatta al cane:
No
Dislivello negativo:
-4518 m
Stato:
Percorribile

DESCRIZIONE ITINERARIO

I TRATTO: IL FORTE DI MONTE TUDAIO

La partenza dell’altavia è in località Piniè, presso il ristorante Chalet Pino Solitario. Superato l’alveo del “Rin de Soandre” è possibile scendere per la stradina a sinistra che porta in pochi minuti alle opere militari “Vallo alpino del Littorio” o iniziare a destra la lunga salita che in circa 4 ore porta sulla sommità del monte Tudaio. La mulattiera a tornanti di oltre 8 Km fu costruita dal genio militare oltre 100 anni fa, seguita dalla costruzione del Forte, un’autentica cittadella dotata di batteria corazzata e servizi ausiliari, posta in posizione tale da poter dominare tutte le valli sottostanti.

I TRATTO – VARIANTE: IL SENTIERO DEI MEDE

In alternativa alla salita al Forte tramite mulattiera, prima del ristorante «Chalet al Pino Solitario» di Piniè, si prende la sterrata che sale nel bosco sulla destra verso «Sentiero dei Mede». Dopo circa 1 km si oltrepassa il canale detritico del Giao de Ciariè e si continua a salire, ignorando il bivio per Pramossei, fino a trovarsi su un tratto di ghiaione non troppo stabile (seguire ometti e bolli rossi). Tra i mughi compaiono i primi tre tratti ferrati con cavo fisso. La salita non molla mai e, tra panorami mozzafiato e mughi, ci si trova su una breve cengia un po’ esposta attrezzata con cavo fisso, e infine sull’ultimo tratto attrezzato, più lungo, che risale a zig-zag. Si arriva alla cinta muraria del forte e quindi alla cima.

II TRATTO: LA VIA DELLE TRINCEE

Dal Forte, si scende con molta attenzione per il sentiero attrezzato “dei mede”, via per esperti che dai muri perimetrali del forte porta nella sottostante “val de Ciariè” dove, attraversato un grosso ghiaione instabile, è segnalato il bivio che porta a risalire verso i Fienili Pramossei. Proseguendo verso sud-est la stradina passa in località Masoi, punto panoramico d’eccezione, e Zergolon (dove parte il ripido sentiero CAI 329 che porta in vetta al monte Schiavon), dove un sentiero sale a sinistra fino a forcella Starezza.

III TRATTO: LE LAVINE

L’anello è il più lungo e impegnativo degli otto; percorribile in giornata da escursionisti esperti ed allenati, può anche essere diviso in due parti vista la presenza di 3 bivacchi lungo il percorso, che permette di compiere il giro completo della catena fra le forcelle Valgrande e Ciadin Alto Ovest. Partendo a Sella Ciampigotto, sull’altopiano di Razzo, il sentiero n°332 porta a Forcella Losco e forcella Camporosso; qui si prosegue a destra lungo uno spettacolare tratto in cengia che porta fino a forcella Valgrande, dove è possibile scendere sul versante nord dei Brentoni fino a “Drota de le pere”, risalire a forcella Malpasso, scendere alla “Federa Mauria” e salire di nuovo al bivacco Ursella-Zandonella e alla forcella Ciadin Alto Ovest, che riporta sul versante meridionale al Bivacco “G.Spagnolli”. Interessante la possibile variante del tratto fortificato che congiunge le forcelle Ciadin Alto Ovest ed Est, che presenta però difficoltà alpinistiche. Continuando a scendere lungo il sentiero si giunge a Forcella Starezza, dove parte il sentiero “de le lavìne” che, prima per traccia poco visibile su ghiaioni e colatoi detritici, poi tra i mughi, riporta a forcella Camporosso passando sotto la spettacolare Cima Ovest dei Brentoni (raggiungibile per sentiero e tratto attrezzato negli ultimi 60 metri).

e al bivacco “G.Spagnolli” a Ciadin Alto, primo punto di appoggio per chi volesse percorrere l’intera altavia.

III TRATTO – VARIANTE: IL GIRO DEI BRENTONI

L’anello è il più lungo e impegnativo degli otto; percorribile in giornata da escursionisti esperti ed allenati, può anche essere diviso in due parti vista la presenza di 3 bivacchi lungo il percorso, che permette di compiere il giro completo della catena fra le forcelle Valgrande e Ciadin Alto Ovest. Partendo a Sella Ciampigotto, sull’altopiano di Razzo, il sentiero n°332 porta a Forcella Losco e forcella Camporosso; qui si prosegue a destra lungo uno spettacolare tratto in cengia che porta fino a forcella Valgrande, dove è possibile scendere sul versante nord dei Brentoni fino a “Drota de le pere”, risalire a forcella Malpasso, scendere alla “Federa Mauria” e salire di nuovo al bivacco Ursella-Zandonella e alla forcella Ciadin Alto Ovest, che riporta sul versante meridionale al Bivacco “G.Spagnolli”. Interessante la possibile variante del tratto fortificato che congiunge le forcelle Ciadin Alto Ovest ed Est, che presenta però difficoltà alpinistiche. Continuando a scendere lungo il sentiero si giunge a Forcella Starezza, dove parte il sentiero “de le lavìne” che, prima per traccia poco visibile su ghiaioni e colatoi detritici, poi tra i mughi, riporta a forcella Camporosso passando sotto la spettacolare Cima Ovest dei Brentoni (raggiungibile per sentiero e tratto attrezzato negli ultimi 60 metri).

IV TRATTO: LA VIA DEI PASCOLI

Da Sella Ciampigotto il sentiero n°337 risale tra le antiche trincee verso l’arrivo dello skilift e da lì prosegue tagliando orizzontalmente il pendio e aggirando Sola e i Tudai di Razzo fino alla valle pietrosa dietro i Tudai, dove è possibile salire a sinistra verso le malghe di Forni di Sopra o proseguire a destra verso “La Sella” del monte Piova. Scesi alla “Sella” lungo una breve traccia poco visibile fra le rocce si risale sul lato opposto mantenendosi sulla cresta erbosa che porta verso il col Rosolo e da lì scende a Casera Doana.

V TRATTO: LA VIA DELLA MAURIA (via dei Contrabbandieri)

L’anello, piuttosto lungo ed impegnativo, contiene il tratto di altavia che collega Casera Doana al Passo Mauria, antica via dei contrabbandieri verso la Carnia. Dai fienili S.Osvaldo, dopo il ristorante Chalet al Fogher, si scende per stradina sul torrente Piova; da qui prosegue la stradina (n°338), prima dolce poi sempre più ripida per località Dumelle, Costa, Larine, Prà de la Monte; un sentiero continua a salire nel bosco fino ai pascoli di Casera Doana. Dalla Casera il sentiero n°336 sale ulteriormente fino a un bellissimo passaggio in quota che termina su un pascolo: attraversando il prato si ritrova il sentiero che scende nel bosco fino al Passo del Landro, per poi risalire sul lato opposto fino al col Pioi e scendere nuovamente per Costa Bordonà fino al confine con la Carnia, sul sentiero n°207 che porta a Stabie. Presso i fienili di Stabie, lasciando la stradina che conduce al Passo Mauria, il sentiero 358 riporta a nord verso la val Ciarnera, che scende a ovest a Romotoi.

VI TRATTO: LA FORRA DI ROMOTOI

I Fienili di Romotoi sono collegati al torrente Piova dall’omonimo ruscello attraverso un canyon naturale dalle pareti altissime e dalla spettacolarità unica, attrezzato in alcuni tratti ed interamente percorribile fino alla val dell’Orse, da cui si può giungere a Lorenzago attraverso il Parco dei Sogni.

VII TRATTO: IL SENTIERO DEL PAPA

Dal castello Mirabello inizia il “Sentiero del Papa” (sentiero CAI 336) che sale verso il passo della Mauria; il percorso passa per le località Averto, Stabiere, Ciaurutte, Croera, Pupenego e Val de Palù fino a Stabie, dove una carrareccia prosegue verso il passo della Mauria.

VIII TRATTO: IL FORTE DEL MONTE MIARON

Dal Passo Mauria parte la stradina militare che sale a tornanti fino al ricovero militare del monte Miaron. Da qui, lasciando la traccia che raggiunge la vetta del monte, è possibile prendere il sentiero attrezzato “Olivato” che conduce fino al bivacco Vaccari, sotto il Cridola. Per chiudere l’anello, che gira attorno alla cresta del Miaron, si oltrepassa la Forca del Cridola, di scende nella “Val de la Tora” e da qui nuovamente al Passo Mauria.

DIFFICOLTÀ

XXXXX

NOTE

XXXXX