L’Appostamento Militare di Col Ciampon, nel territorio comunale di Vigo di Cadore, fu realizzato dal Regno d’Italia nel 1890 per bloccare la stretta di Tre Ponti (dove il singolare ponte a forma di “Y”, alto 28m sul Piave e sull’Ansiei poteva essere facilmente abbattuto dall’artiglieria, con conseguente interruzione di ogni transito), e il controllo delle due rotabili di fondovalle che da Cima Gogna andavano verso Auronzo e Santo Stefano, con anche l’ausilio pure di una serie di mine predisposte lungo tali percorsi. Questo sistema difensivo, che era solo uno dei numerosi presenti all’epoca fra i colli di Vigo (gli altri erano Col Tagliardo, Col delle Rive, Col Piccolo e Col Pelos), fu potenziato tra il 1915 e il 1917 con una fotoelettrica, con piazzole per artiglieria di piccolo calibro e con un complesso sistema di postazioni a protezione dell’impianto. Sul piccolo pianoro di Col Ciampon sono ancora riconoscibili le piazzole per i cannoni da 75, il deposito delle granate, i due ricoveri per il parco fotoelettrico e le difese accessorie. La postazione, a pochi metri dallo strapiombante orlo occidentale della terrazza, con il suo orientamento verso ovest, evidenziava chiaramente la funzione per cui l’opera era stata concepita, tenere cioè sotto tiro diretto di 2 cannoni da campo il passaggio sottostante attraverso la stretta ed agire in collegamento ottico colle più basse batterie dei colli di Vigo. L’importanza della postazione, presidiata da circa 120 uomini, è testimoniata dal ripetuto bombardamento da parte di aerei austroungarici durante l’estate del 1917; tuttavia l’appostamento entrò in azione solamente per poche ore la sera del 7 Novembre 1917 a seguito della ritirata di Caporetto. Il sito oggi è tenuto attivo da volontari che ne hanno curato anche la manutenzione, la cartellonistica e la realizzazione di copie di cannoni e mitragliatrici. Le opere militari si trovano in cima al colle denominato “Col Ciampon”, sul pianoro che poi strapiomba verso nord-ovest, e sono facilmente raggiungibili dal centro di Laggio di Cadore lungo una strada militare che oggi è anche uno dei sentieri botanici più ricchi della zona, il Sentiero botanico Gabriele Larese. La visita a questo Museo Storico all’aperto entusiasma con trincee, ricoveri e magazzini, che sono stati attentamente ricostruiti.
Col Ciampon è storicamente considerato una posizione strategica, e già nel 1848, Pier Fortunato Calvi, durante i moti rivoluzionari del Cadore, vi aveva fatto costruire una barricata. Poi nel 1868 circa 300 soldati italiani vi avevano fermato 1000 austriaci calati da Auronzo. Durante la Prima Guerra Mondiale, il “punto di appoggio” di Col Ciampon, a quota 1050 m s.l.m., fu potenziato con postazioni coperte, cannoni, osservatori per artiglieria e poteva ospitare circa 120 soldati. Era una fortificazione di seconda linea, appartenente al sistema difensivo chiamato Fortezza Cadore-Maè di cui fa parte, per esempio, anche Forte Ricco a Pieve di Cadore. Oltre a numerosissimi reperti storici risalenti alla Grande Guerra, sono stati recuperati anche i pezzi che sostenevano la base girevole della cupola corazzata del Forte di Monte Tudaio. Il restauro delle opere ha messo in luce un aspetto che non può lasciare i visitatori indifferenti: i ritratti, a grandezza naturale, di alcuni soldati cadorini, giovanissimi ragazzi che posano in divisa prima di partire per il fronte. Sono riportati i loro nomi ed una breve biografia, in cui si legge che ad alcuni è toccato morire prematuramente nel conflitto.
Col Ciampon è anche un sito archeologico, il più antico del Comune di Vigo di Cadore: è stato appurato che un insediamento di pastori e cacciatori era presente qui nell’età del ferro. Ciampon, infatti, in dialetto significa “pascolo”, e non è difficile credere che in questo posto facilmente difendibile, secoli dopo i Romani vi costruirono alcune torri di osservazione.
Da Col Ciampon, in circa mezz’ora un ripido sentiero con alcuni tratti attrezzati con funi metalliche, segnalato e ben tenuto, porta alla Chiesetta di San Daniele, costruita su una rupe a 1197m s.l.m., in splendida posizione panoramica sulle cime dell’Oltrepiave e sul Centro Cadore (Antelao, Miaron, Cridola, Montanel, ecc…). Questo luogo sacro, dedicato a San Daniele e San Gottardo, è molto amato dalla popolazione locale, che lo festeggia il 28 agosto, storica data della smonticazione del bestiame. Le testimonianze storiche indicano che la chiesetta esisteva già nel 1345 (non nella forma dell’edificio di oggi, che è stato eretto nel 1862), sorta dove probabilmente era posta una torre di avvistamento romana. Con l’arrivo delle truppe napoleoniche e la relativa serie di sconvolgimenti politici e sociali ad esso collegata, l’interesse verso la chiesetta andò scemando, tanto che cadde in rovina. Della vecchia chiesa, che era in pietra e in stile gotico, si intravedono ancor oggi i resti, a circa 10 metri a valle dell’edificio attuale. La prima pietra del nuovo edificio fu posta il 16 giugno 1862, ed è stato restaurato nel 1965 e nel 1984. Di fianco della chiesetta, con l’indicazione sentiero CAI “1328 Col de Poeca” vi è un altro sentiero, che prosegue ripido e sempre con alcuni tratti attrezzati con funi metalliche, che porta alla sommità di Col de Poeca, a 1406m s.l.m. da cui si può ammirare un panorama splendido, oltre alla base del pilone intermedio della grande teleferica che durante la Prima Guerra Mondiale collegava la piana di Cialea con il Forte di Monte Tudaio.
Dati dei percorsi in breve:
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Partenza: Arena di Laggio (945 m s.l.m.)
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Arrivo: Postazioni militare Col Ciampon (1050 m s.l.m)
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Dislivello positivo: 105 m
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Tempi: 20 min per la salita fino a Col Ciampon, ulteriori 35 min per la salita alla Chiesetta di San Daniele e infine altri 40 min per la cima di Col Poeca
- Difficoltà: T/E