Tutto il territorio cadorino ha giocato un ruolo di rilievo per entrambi i conflitti mondiali, ed il fatto che le alture di Vigo di Cadore siano cosparse di appostamenti militari risalenti a uno dei due periodi ne è certamente una prova tangibile.
Appartengono al gruppo delle opere realizzate nel periodo della Prima Guerra Mondiale tutti quei complessi che appartenevano al sistema difensivo Fortezza Cadore-Maè e che avevano il compito di controllare, ed eventualmente bloccare, le possibili avanzate nemiche dalla Valle dell’Ansiei, dal Passo della Mauria e da Santo Stefano di Cadore. Questi erano l’appostamento di Col Ciampon, la batteria di Col Pelos ed il Forte di Col Piccolo. Di seguito si descrivono brevemente e si rimanda alle singole pagine di questo sito dedicate ad ognuna delle opere per ulteriori dettagli.
L’Appostamento Militare di Col Ciampon, nel territorio comunale di Vigo di Cadore, fu realizzato dal Regno d’Italia nel 1890 per bloccare la stretta di Tre Ponti (dove il singolare ponte a forma di “Y”, alto 28m sul Piave e sull’Ansiei poteva essere facilmente abbattuto dall’artiglieria, con conseguente interruzione di ogni transito), e il controllo delle due rotabili di fondovalle che da Cima Gogna andavano verso Auronzo e Santo Stefano, con anche l’ausilio pure di una serie di mine predisposte lungo tali percorsi.
La Batteria di Col Pelos, insieme con la strada militare che porta alla batteria, vennero costruiti nel 1889, appunto su Col Pelos. La batteria, affacciata ad ovest sul Piave e a nord-ovest sulla strada statale (S.S. 52 Carnica) aveva una posizione che era ritenuta importante per svariati motivi: il suo dominio su Tre Ponti (località con il singolare ponte a forma di “Y”), sulla vecchia strada che da Cima Gogna saliva a Pelos e sul sentiero che da località “Perabaura” portava a località “Palù”, attraverso il bosco delle “Chiavazzone”; per il controllo diretto degli accessi verso Ponte Nuovo lungo la S.S.52 Carnica, e sull’antica via che da Tre Ponti portava a Lozzo passando per la Madonna di Loreto, sulla destra del Piave.
Nel 1899 venne approvata la costruzione del forte di Col Piccolo e fu preventivata una spesa di L. 1.350.000. L’opera è stata costruita tra il 1904 e il 1911. La batteria corazzata era orientata verso Nord-Ovest e presentava nel senso della lunghezza le misure e gli intervalli di quella più moderna del Monte Tudaio (circa 30 m), mentre la larghezza invece appariva minore (circa 20 m), permettendo la dislocazione delle riservette sul rovescio, al di là del corridoio centrale, dove erano state aperte delle finestre di aerazione.
Il Forte di Monte Tudaio, maestosa tanto nella progettazione quanto nella sua realizzazione e unica nel suo genere, venne realizzata tra il 1911 e il 1915, ed era distribuita su tre piani. Il compito dell’appostamento di Monte Tudaio era quello di proteggere la Batteria di Col Piccolo a Vigo, posta sopra al paese, dalle offese provenienti dall’altopiano di Danta, dalla Val Ansiei, dalla Val Piave, dalla Val Piova e dal Passo della Mauria.
Appartengono invece al gruppo delle opere realizzate nel periodo della Seconda Guerra Mondiale tutti quei complessi che appartenevano al sistema difensivo del XVI settore di copertura Cadore -Carnia del Vallo Alpino del Littorio, costruito a scopo difensivo con la funzione strategica di protezione del Cadore tra il 1939 e il 1943. Questi erano delle opere situate in località Cima Gogna, in particolare le opere 9, 9bis e 11. Di seguito si descrivono brevemente e si rimanda alle singole pagine di questo sito dedicate ad ognuna delle opere per ulteriori dettagli.
E’ posto presso la congiunzione di due strade, la S.S. 48 delle Dolomiti e la S.S. 52 Carnica. Lo sbarramento da progetto prevedeva 15 opere difensive di tipo 15000, ovvero resistenti a grandi calibri. In totale erano previsti 23 fucili mitragliatori, 34 mitragliatrici, 5 pezzi anticarro 2 cannoni 75/27 Mod. 1906 e due cannoni da 65/17 Mod. 1908/1913. Alla fine, 3 di queste opere sono rimaste solo dei progetti, e la realizzazione effettiva si è fermata a quota 12 opere. L’azione principale affidata a questo sbarramento era quella di bloccare l’avanzamento delle truppe nemiche che potevano discendere la Val d’Ansiei.